Nella mia vita, ben diciotto traslochi...
In questo pomeriggio domenicale, quieto, con l'orologio che ha lasciato il polso per andare a sonnecchiare sul comodino, guardo la mia ventesima casa, dove oramai vivo da oltre un anno. Guardo mio figlio, che dorme sereno, e cerco di immaginare l'effetto che hanno su di lui gli odori, gli angoli di questa casa.
Ho perso ancora bambino la cognizione di casa. Un luogo tuo, che si fa piccolo al tuo crescere e farti adulto. Le scale smisurate, gli armadi colossali che pian piano si ridimensionano. I colori che si stingono, dando la misura del tempo che scivola via ed insegnando la malinconia della memoria. Le vite dei vicini, che scorrendo accanto alla tua ti mostrano la forza del destino.
Non so se e quando la vita mi porterà a ripartire. Ma so quello che ho perso nel mio peregrinare.
La terra, attorno alle radici.