Mi piace immaginare i campi incolti come la gente di un paese.
La segale impicciona ed onnipresente ed i rovi scontrosi ma carichi di more come certi vecchi della mia infanzia.
I papaveri che reggono il loro rosso superbo e fiammeggiante su un gambo così sottile da vedersi appena, orgogliosamente sporti in punta di piedi a mettere la testa sopra tutti gli altri.
I ricordi, come il vino lasciato ad invecchiare per anni, col tempo acquisiscono strani aromi, figli del matrimonio tra il vino ed il legno della botte, che già tanti altri vini hanno posseduto ma che di anno in anno, invece che sfiorire come una bella donna, diviene sempre più abile nel tramutare un giovane vinello intemperante in un pacato e compassato Monsignore dalla veste color porpora.
Mi fermo a riempirmi gli occhi del sole e dei colori della mia terra, mentre un velo di lacrime mi sgorga dal cuore e la dolce brezza di mare, che accarezza il Capo nei pomeriggi d'estate, indugia sulla mia camicia sudata, scompigliandomi i capelli con una delicatezza quasi materna e riempiendomi della voglia di raggiungere, finalmente, il mare...
5 commenti:
Ben trovato, caro elrond. Ho dato uno sguardo al tuo blog e mi è piaciuto molto. Posso linkarti?
Laura (http://filosoffessa.wordpress.com)
grazie per i complimenti. Per il link assolutamente si.
Ti rigiro la domanda.
Io invece amo marzo con le sue piogge e il suo cielo pieno di nuvole, ma amo incodizionatamente anche settembre con il suo oro e la sua malinconia.
Bellissimo post.
Buon inizio settimana!!
Certo che si' :)
Laura (http://filosoffessa.wordpress.com)
Grazie a Gala per i complimenti.
La bellezza sta negli occhi di chi osserva. Ad ogni stagione, ad ogni ora del giorno, il cielo, l'orizzonte, gli alberi, anche le sfumature di colore del muschio su un muro qualunque hanno brividi da trasmettere.
Su di noi, animi malinconici, certo l'autunno gioca le sue carte con facile successo...e sull'acqua di marzo il buon Ivano Fossati ha cantato parole meravigliose...
Posta un commento