La nostra percezione dell'inizio e della fine è estremamente soggettiva. E' cioè completamente orientata sulle basi del nostro stato di coscienza. Tutto è se ne siamo coscienti e cessa di esistere nel momento in cui non è più percepito da noi. La luna "sorge" nel momento in cui diviene visibile e di conseguenza "tramonta", quando non lo è più.
E' evidente come queste che a molti appaiono scontate verità, agli occhi di chi abbia minime nozioni di astronomia appaiono convinzioni infantili...
E' la morte la fine di un cammino? La fine della giornata non è forse l'inizio di un sonno ristoratore?
PS Grazie a Gala per il commento dal quale ho preso spunto per questo post.
1 commento:
forse caratesio con la celebre 'cogito ergo sum' intendeva esattamente proprio ciò su cui tu hai riflettuto. ogni cosa guardata dall'occhio umano è senza dubbio parziale dato che oltre la terza dimensione non ci è dato osservare...per alcuni brevi istanti della nostra vita però abbiam la sensazione di collegarci a qualcosa di superiore o più totale che ci lascia sovente il dubbio dell'esistenza di una conoscienza superiore. siamo parte di tutto, siamo polvere stellare perchè è da esse che veniamo,,,abbiamo solo dimenticato,,io mi aggrappo con tutte le mie facoltà immaginative a quei brevi istanti, cercando in essi il germe dell'autenticità..ergo...quando chiudo gli occhi so che si apre qualcos'altro, ed in esso confido e rimetto la mia breve e fragile esistenza!
ps: grazie per il commento sul mio blog e scusa se solo ora mi rifaccio viva,,novembre è stato un mese duro per me. un saluto ,,tiz.
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