venerdì 15 giugno 2007
Antiche suggestioni, portate dal mare come sugheri o penne di gabbiano.
Sono un naufrago in terra ferma, che attende di approdare a breve sulla battigia della casa-madre-mare. Brezza salata che arriva dallo schermo, mentre prepariamo il tanto atteso ritorno a casa, al mare. Sono stanco di questa lontananza...
Ho vissuto oltre quattordici anni in riva al mare. Al risveglio un'alba sempre diversa. Durante le mareggiate, le grasse risate del mare infuriato. Mare che è vetro o velluto, o furia di rocce increspate. Il passaggio dei capodogli, emozionante sorda vibrazione di colossali esseri fiabeschi a pochi metri da riva.
La guardia medica alle isole Eolie. Lì soltanto, assediato dal silenzio delle notti d'inverno, ho sentito il lento, profondo respiro del mare. Immensa, smisurata forza che vive con riserbo il suo gregge di secoli, lenti e macilenti, e non degna di alcuna considerazione i nostri rumorosi affanni.
A breve rivedrò il mio amatissimo mare. Vivo l'emozione del ritorno con ansia e gioia insieme.
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6 commenti:
Per te il mare, per me la montagna: starne lontana è una dolorosa nostalgia che trascorre nell'attesa del momento di tornare...
A fine mese avrò poco meno di una settimana di stop. Aspetto con ansia. Tu sei già partita?
Come sai, caro elrond, benché io sia nata lontano dal mare, devo averlo nel sangue...
Le tue parole mi commuovono e mi emozionano, come al solito, forse più del solito.
Le rileggerò su una terrazza di Lipari, la prossima settimana, bevendo malvasia alla tua salute.
Un abbraccio,
Laura
fino alla fine del mese sono bloccata qui dagli esami, poi si vola...
Sono felice per te. Tornare è sempre meraviglioso...
Un bacio
io ho vissuto oltre 17 anni in riva al mare
adesso trovo a mala pena l'arno
ma la prossima settimana torno anche io nell'isola....
chiara
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