Tutto inizia nel 2004. Dieci fuggiaschi iraniani, praticamente un'intera famiglia, tentano di raggiungere i loro parenti a Ottawa, passando per la Russia e la Germania.
Dopo aver superato indenni il primo scalo a Mosca, la polizia doganale di Francoforte si rende conto che i loro passaporti sono contraffatti, e imbarca la famiglia sul primo aereo per la Russia.
Appena giunti a Mosca, per loro fortuna, le autorità russe li confinano agli arresti domiciliari, senza rispedirli in Iran, dove non riceverebbero certo un'accoglienza calorosa.
L'odissea della famiglia, come se non bastasse, si complica ulteriormente a causa di un errore dell'interprete che traduce dal farsi l'istanza all'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati. A quel punto, a maggio 2006, in attesa di una risposta dal Canada, il governo russo priva dell'alloggio la famiglia iraniana e la fà condurre al terminal dell'aeroporto Sheremetyevo di Mosca.
I dieci iraniani, fino a lunedì scorso, quando il governo canadese ha finalmente concesso loro il nullaosta, hanno vissuto nell'aeroporto, tra ignari turisti e uomini d'affari, grazie alla solidarietà del personale dell'aeroporto.
Una storia che ricorda il grande schermo. Storia di migranti. Gente che fugge. Dall'integralismo all'imperialismo, una lunga scia di sangue e sudore, lacrime e menzogne.
1 commento:
Questa storia dimostra anche che ci sono ancora delle brave persone in questo mondo che hanno il coraggio e il cuore di aiutare le persone in difficoltà. Io direi un grazie al personale dell'areoporto perchè essere generosi al giorno d'oggi non è facile.
Buona giornata
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