Ho trascorso una lunga nottata in bianco in ospedale, per lavoro.
Ogni notte, giunge il momento in cui anche le strade si assopiscono e mettono su un fermo immagine che dura ore. Tutto si blocca nell'attimo esatto in cui l'ultimo ritardatario svolta l'angolo o imbocca il portone.
E' un silenzio apparente che fa da sfondo. Antifurto angoscianti da qualche angolo remoto di buio. Un bambino che piange impigliato in un brutto sogno. Un gatto che impreca. I piccoli suoni della strada che il silenzio dilata e proietta sul grande telone nero di questo cinema all'aperto.
S'accende un'alba limpida, portata da un venticello freddo e sottile, che ancora per poco sfugge all'abbraccio del sole. Tiepidi refoli di buon profumo di caffè. Il mondo ritorna sè stesso.
3 commenti:
Il mondo ritorna quello che noi guardiamo.
(Di giorno ritorna pieno di noi, della nostra ingombrante presenza.
Di notte si mostra per com'è.)
Un abbraccio, Laura
Ho passato anch'io qualche notte in bianco al capezzale di una persona cara sofferente.
C'è un momento in cui la strada, le case, i lampioni assumono una fissità da acquario, c'è quasi una punta d'angoscia: il timore che il sole non debba sorgere mai più...
Poi le prime luci dell'alba rianimano il mondo.
Sciura Pina
Il bello della notte e del suo silenzio è che dentro di te, in un angolo della testa, sai che l'alba non è lontana.
Un bacio e buon inizio settimana
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