giovedì 29 marzo 2007

Portopalo



Vecchio barcone.

Legno,
sale
e ruggine.

Virgola bianca
e sottile,
tremula
sul vetro
vecchio e opaco.

Rete
e radici
affondate nel verde,
stemperato cielo
mediterraneo.

Rapiti nugoli di pesci,
strappati al sonno,
dall’inganno sottile
della rete.

Intervallo

Scusate la prolungata assenza.

Sono giornate di lavoro duro, con poche pause che dedico al mio angioletto...

Un abbraccio a Laura, alla Sciura, ad Ale, Chiara e Silvio.

domenica 25 marzo 2007

Sonno elefante


Sonno lontano… vieni qui… rimani vicino a me…

Fammi volare, tra le montagne, sopra le dune, senza guardare, senza pensare più… senza capire più…
Sonno gigante…, sonno elefante … distenditi quassù….
Sonno patriarca, meraviglioso… arcaico nuoto nell’acqua cupa….
Sonno munifico, tu… sonno… sei magnifico..., cipria sull’aria che vibra di magico.

Mandarino sei profumato e santo, desiderato davvero tanto, tutto dirupi e friabile… desertico!
Sonno di nuvola…, sonno di cupola…
Sonno lontano… vieni qui, rimani vicino a me.
Fammi volare tra le montagne… sopra le dune senza guardare, senza pensare più… senza capire più…
Sonno gigante…, sonno elefante…, distenditi quassù…
da Elegia, Paolo Conte

Senza sangue






Splendido.


Una prosa ammaliante. Una storia che sorprende. Belle fotografie di emozioni.


Un piccolo, prezioso gioiello.

venerdì 23 marzo 2007

I giochi di Davide


Nel disordine variopinto,
immobile
dei giochi sparsi in terra,
ti rivedo
amore mio.

Raccolgo i tuoi gesti,
sospesi a mezz'aria.

Dormi.

Dolce tepore
che mi scalda il cuore
e mi tiene vivo.

E dormono i tuoi giochi,
in silenziosa attesa
di te.

(olio su tela di juta, cm 30x40, di Martina Spinaci 2007, http://www.pittricepergioco.blogspot.com/ )
Grazie a Martina per lo splendido regalo.

Un Ent col cappotto?


mercoledì 21 marzo 2007

The terminal

Tutto inizia nel 2004. Dieci fuggiaschi iraniani, praticamente un'intera famiglia, tentano di raggiungere i loro parenti a Ottawa, passando per la Russia e la Germania.
Dopo aver superato indenni il primo scalo a Mosca, la polizia doganale di Francoforte si rende conto che i loro passaporti sono contraffatti, e imbarca la famiglia sul primo aereo per la Russia.

Appena giunti a Mosca, per loro fortuna, le autorità russe li confinano agli arresti domiciliari, senza rispedirli in Iran, dove non riceverebbero certo un'accoglienza calorosa.

L'odissea della famiglia, come se non bastasse, si complica ulteriormente a causa di un errore dell'interprete che traduce dal farsi l'istanza all'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati. A quel punto, a maggio 2006, in attesa di una risposta dal Canada, il governo russo priva dell'alloggio la famiglia iraniana e la fà condurre al terminal dell'aeroporto Sheremetyevo di Mosca.

I dieci iraniani, fino a lunedì scorso, quando il governo canadese ha finalmente concesso loro il nullaosta, hanno vissuto nell'aeroporto, tra ignari turisti e uomini d'affari, grazie alla solidarietà del personale dell'aeroporto.

Una storia che ricorda il grande schermo. Storia di migranti. Gente che fugge. Dall'integralismo all'imperialismo, una lunga scia di sangue e sudore, lacrime e menzogne.

lunedì 19 marzo 2007

Un attimo di tregua

Attendo
che l'idea che porto
in petto,
coaguli.

Mercurio liquido.

Riflette un volto
che non conosco,
ed entrambi
distogliamo lo sguardo,
all'unisono.

Vibrato.

Il treno in fondo alla valle.

Tonda farfalla
il tuo cappello,
che l'ombra afferra,
e un masso.

Attendo
il lento farsi sfera
perfetta.

Mercurio liquido.

E' tiepido avorio
il soffio del mare,
e liscio
e pieno.

E' un attimo di tregua,
in assolata solitudine.

domenica 18 marzo 2007

Aprile, un ponte e la memoria




Ponti e fari sono da sempre tra i miei soggetti preferiti . Sono simboli di viaggio e quindi, in qualche misura, di destino.

Viviamo un'epoca in cui si confonde il viaggio con la destinazione... ed è un errore che, proseguendo a percorrere la metafora tra vita e destino, ha un suono sinistro.


Quando guardo uno di questi antichi colossi, parentesi di pietra a cavallo di un silenzio, ci vedo i secoli, come proiettati sopra. Nella pietra che, ancora adesso, lentamente scolorisce; nei solchi percorsi dall'acqua; nei suoni ascoltati (e mandati a memoria) dalle pietre (che li restituiscono in un solco smussato da ruote di carro)...


Questo ponte l'ho portato via con me in un aprile di quattro anni fa, con gli occhi ancora ammaliati dai mosaici di Piazza Armerina. Da allora dorme in un silenzio verde di avena e non ha più visto l'oro polveroso d'agosto, sbriciolato e saccheggiato dalle trebbie.

Fate piano. Non turbate i suoi sogni di vecchio ponte in disuso. Sogna greggi di pecore e pastori, e curati di campagna a cavallo di un mulo, e gualciti plotoni di soldati impolverati che hanno lasciato la morte dall'altro lato del fiume. Fate piano, chè sognano le pietre ostinate, in equilibrio sul fiume.

giovedì 15 marzo 2007

La cascata


Il volo dell'acqua.

Come trine,
morbide,
sulle gambe stanche di una ballerina
a ballo finito.

Dormiva
il fiume sorpreso dal baratro.

Sospeso.

Ma è un attimo
di panico e di precipizio
a restituirgli il sogno,
in fondo alla valle.




martedì 13 marzo 2007

L'Enel finanzia il nucleare


ENEL investe 1,6 miliardi di euro (A FRONTE DI INVESTIMENTI COMPLESSIVI PER 3,3 MILIARDI!) per acquisire la società slovacca "Slovasnke Elektrarne", principale impresa del settore energetico.


In cambio della cessione, l'Enel si impegna a garantire il completamento di due antiquati reattori nucleari sovietici del tipo VVER 440 – 213, a Mochovce, la cui costruzione fu interrotta definitivamente nel 1993.


I due fatiscenti reattori slovacchi risalgono ai primi anni Settanta e, non potendo essere migliorati i livelli di sicurezza, non soddisfano i requisiti minimi di sicurezza richiesti dall'Europa. Nel 2012 - una volta ultimati i lavori - i reattori avranno oltre 40 anni.


La ERBD, la Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo, si rifiutò di finanziarne il completamento. In Germania un reattore dello stesso tipo (ma di una versione più recente) venne chiuso nel 1990 a Greisfwald, poco dopo essere entrato in funzione. Anche la costruzione di altre tre unità di terza generazione VVER, più nuove di quelle che Enel dovrà completare a Mochovce, furono bloccate dalle autorità tedesche dopo la riunificazione della Germania.

Nel complesso è un investimento maggiore di quello che, secondo il piano industriale di Enel, è stato effettuato in Italia per realizzare cinquemila megawatt di impianti a gas a ciclo combinato.
Per acquistare la società "Slovasnke Elektrarne" ed entrare - in questo modo - nel mercato elettrico slovacco, Enel accetta di finanziare un progetto assurdo. In termini di sicurezza. E di costi.
"La vera rivoluzione è non cambiare il Mondo" recita la campagna pubblicitaria di Enel... APPUNTO!

lunedì 12 marzo 2007

Presunti talebani


Dedicate almeno tre minuti al link sottostante.
Aspetto le vostre riflessioni...io sono rimasto senza parole (la fonte è attendibilissima...)

http://www.peacereporter.net/dettaglio_photogallery.php?idc=11&ida=&idt=&idp=174

domenica 11 marzo 2007

Una succursale del Louvre negli Emirati Arabi Uniti


Da qualche giorno è ufficiale: il governo di Abu Dhabi e quello francese hanno firmato un accordo di cooperazione culturale, della durata di 30 anni, per la realizzazione del nuovo Museo del Louvre di Abu Dhabi, che sorgerà nel nuovo distretto culturale sull'isola artificiale di Saadiyat, a circa 500 metri dalle spiagge del più grande degli Emirati Arabi Uniti.
A questo progetto si affianca la prossima apertura, già ufficiale, di una succursale del Guggenheim Museum nello stesso contesto.

Per una volta esportiamo arte e cultura invece che "democrazia" al piombo... O più probabilmente sarà solo l'occasione per aprire un nuovo resort di gran lusso per uomini d'affari (è un termine che dà i brividi...).

sabato 10 marzo 2007

Buone notizie



Per decisione unilaterale delle autorità greco-cipriote è stata abbattuta questa notte una parte del muro che divide Cipro in uno stato turco-cipriota, mai riconosciuto dalla comunità internazionale, e una Repubblica Greco-Cipriota.
I greco-ciprioti hanno rimosso le barriere a Ledra Street, una delle vie simbolo della divisione della città. “Ora vedremo se i soldati turchi si ritireranno, per capire se il passaggio verrà aperto o no. Perché se le truppe non vengono ritirate, non ci può essere un passaggio”, ha detto il presidente cipriota Tassos Papadopoulos durante un vertice dell'Unione Europea in corso a Bruxelles.
“Il dinamismo creato da questa mossa porterà all'apertura del passaggio”, ha detto Rasit Pertev, consigliere speciale del leader turco-cipriota Mehmet Ali Talat. Se i turchi decideranno di liberare la parte della strada sotto il loro controllo, si aprirà di fatto il terzo check-point della città.
Buone notizie, almeno questa volta...
Immagine e notizia dal sito Peacereporter.net

venerdì 9 marzo 2007

Fantasmi

Oggi vorrei prendere il telefono, digitare un numero magico e poter parlare con mia madre.
L’ho persa quando avevo diciassette anni.
E allora vorrei che fosse un telefono magico, capace di farmi risentire il suo profumo, di farmela sentire vicina, magari prenderla in braccio, come le ultime settimane…
Vorrei parlarle del nostro piccolo Principe, del mio lavoro, di quanto sono cambiato con gli anni, di tutti i miei lati deboli che nascondo al mondo, di tutto il dolore che da allora mi sono tenuto dentro…

Sarà Echoes, riaffiorata dalle stanze più disabitate della memoria, il buio e la chitarra che lancia strali, urla, gemiti, colori. Ha aperto uno spiraglio nella coltre che avevo steso attorno ad una parte di me, un fantasma oramai.
Sistema limbico. La zona più profonda del cervello, immagazzina colori, odori, suoni e li imprime in una memoria profonda, arcaica. Sfugge ai sistemi di controllo della psiche. Raccoglie singoli fotogrammi e li conserva pericolosamente vivi. Un profumo o un suono, musica o anche rumori familiari, possono poi aprire improvvisamente varchi inaspettati nelle pareti della cella in cui abbiamo rinchiuso quei ricordi. E allora è una frana, una slavina che cambia il paesaggio.

Vorrei esistesse questo telefono, stasera, prima che gli alacri operai della mia coscienza occultino il varco.

mercoledì 7 marzo 2007

Acqua di marzo

Oggi piove.
Il lampione dipinge un gran sorriso luminoso sull'asfalto lucido, dinanzi la finestra del mio studio.
Fin da bambino ho adorato camminare sotto la pioggerellina leggera di marzo.
E' acqua che da vita e restituisce speranza.
Piove, ma con la rudezza giocosa di un amico.
Fra poco il rumore sordo dello sportello dell'auto mi confermerà che, anche per oggi, è finito il tempo del lavoro, dei minuti, degli impegni.
La musica, ad un volume appena percettibile, dilaterà il tempo e libererà i pensieri che da stamane stanno relegati in un angolo dalle futili angosce del lavoro. Li starò ad ascoltare, mentre il lento fluire del traffico farà il suo mestiere.
Arrivato a casa, affonderò il naso nei riccioli di mio figlio e respirerò il suo profumo di giochi, merende, pastelli...
Piove...e, se saremo fortunati, la fata della pioggia di marzo porterà via un pò d'inverno...
...grigio come l'egoismo...
...nero come la sfortuna...
...e bianco come la noia.

lunedì 5 marzo 2007

Sabbia e vetro

Soffice sabbia,
minuta e carezzevole.

Innumerevole folla di lentiggini dorate.

Acclamano al sole
i miei paludosi riflessi
di coccio smussato
e naufragato.

Attendo.

Occhi abbacinati.

Fosforo e metallo.

Il fresco tocco
delle chiome di spuma.

E il dolce peso dei flutti.

sabato 3 marzo 2007

Eclissi


Passa
l'ombra lenta dei nostri guai,
e fa torbidi gli animi
e di brividi increspa
il piano regolare dello scuro.
Nuvole
le si accostano
a zittirne il fruscio ansimante.
Lenta ombra
passa oltre e non si volta,
chè non è tempo
e non c'è ragione
di ricordare ancora.

giovedì 1 marzo 2007

Un incontro a distanza di decenni


Da bambino trascorrevo ore a studiare le minutissime trame del muschio, il fiorire geometrico dei licheni, seguendo il filo sottile che indica la strada alle formiche.

Mi arrampicavo, non visto, lungo l'esterno di una scala a chiocciola che profumava di ruggine intiepidita dal sole. In cima al terrazzo di casa vi era un terrazino più piccolo, circondato da un cornicione molto largo. Seduto su questo cornicione, avevo il mio angolo privato, con una vista che dalle montagne si spingeva sino al mare.

Per tanto, tanto tempo mi è stato compagno di quest'angolo esclusivo "La mia famiglia ed altri animali" di Gerald Durrel. Mi somigliava. Dentro c'era una tale quantità di me... Con un buon libro, ancora oggi, si crea per me un clima di complicità, degno solo di un'amante devota...

Poi, per anni, l'oblio. Sino ad una settimana fa. Ne ho ricomprato una copia e da allora aspetto con timore il momento in cui il suo chiamarmi sarà tanto forte da spingermi a leggerlo nuovamente. Fino ad allora starà su uno dei ripiani più alti della mia libreria, al sicuro da scelte sconsiderate. Ad almeno un metro dalla punta delle mie dita.

Il mio tempo è stato attraversato da moltitudini di eventi. Persone, amori, addii e ritorni mi hanno scolpito una forma nuova. Una lettura che è stata così tanto mia sarà un metro inflessibile dinanzi alle crepe e ai cambiamenti.

Perciò aspetto. Maturerò il coraggio di affrontare un'amante tanto amata a decenni dall'ultimo addio.