domenica 28 gennaio 2007

Non voglio più ripartire


Nella mia vita, ben diciotto traslochi...

In questo pomeriggio domenicale, quieto, con l'orologio che ha lasciato il polso per andare a sonnecchiare sul comodino, guardo la mia ventesima casa, dove oramai vivo da oltre un anno. Guardo mio figlio, che dorme sereno, e cerco di immaginare l'effetto che hanno su di lui gli odori, gli angoli di questa casa.

Ho perso ancora bambino la cognizione di casa. Un luogo tuo, che si fa piccolo al tuo crescere e farti adulto. Le scale smisurate, gli armadi colossali che pian piano si ridimensionano. I colori che si stingono, dando la misura del tempo che scivola via ed insegnando la malinconia della memoria. Le vite dei vicini, che scorrendo accanto alla tua ti mostrano la forza del destino.

Non so se e quando la vita mi porterà a ripartire. Ma so quello che ho perso nel mio peregrinare.


La terra, attorno alle radici.

lunedì 22 gennaio 2007


La luce violenta del cielo d'agosto mi colma gli occhi della bellezza del Capo, quasi fosse impossibile distogliere lo sguardo da quel corpo sinuoso di scogli e spiaggette, mollemente abbandonato tra l'azzurro deciso del mare e quello più timido del cielo .
Chissà quante volte l'avrò già visto, completamente rapito dalla bellezza ferina che hanno i suoi dirupi scoscesi sul mare, ma ancora una volta sono qui incapace di pensare ad altro .

Un albero, un paletto, ancora un albero e poi ancora un paletto, fuori dal finestrino tutto va prendendo il suo posto per comporre lo sfondo dell'ultimo atto di questo viaggio...

sabato 20 gennaio 2007

Agosto

Mi piace immaginare i campi incolti come la gente di un paese.

La segale impicciona ed onnipresente ed i rovi scontrosi ma carichi di more come certi vecchi della mia infanzia.

I papaveri che reggono il loro rosso superbo e fiammeggiante su un gambo così sottile da vedersi appena, orgogliosamente sporti in punta di piedi a mettere la testa sopra tutti gli altri.

I ricordi, come il vino lasciato ad invecchiare per anni, col tempo acquisiscono strani aromi, figli del matrimonio tra il vino ed il legno della botte, che già tanti altri vini hanno posseduto ma che di anno in anno, invece che sfiorire come una bella donna, diviene sempre più abile nel tramutare un giovane vinello intemperante in un pacato e compassato Monsignore dalla veste color porpora.
Mi fermo a riempirmi gli occhi del sole e dei colori della mia terra, mentre un velo di lacrime mi sgorga dal cuore e la dolce brezza di mare, che accarezza il Capo nei pomeriggi d'estate, indugia sulla mia camicia sudata, scompigliandomi i capelli con una delicatezza quasi materna e riempiendomi della voglia di raggiungere, finalmente, il mare...

venerdì 19 gennaio 2007

Nigeria

Ogni anno la Nigeria vede migliaia di morti per una guerra della quale non si parla (volendo usare il pallottoliere -strumento utile al conteggio dei morti ammazzati a colpi d'arma da fuoco- più o meno quanto in Cecenia).
Human Rights Watch ha riportato:
- l'utilizzo di elicotteri Chevron da parte delle forze militari nigeriano, per far fuoco sui dimostranti in strada
- il diretto coinvolgimento della Shell nell'omicidio dell'attivista Ken Saro-Wiwa
-il totale disprezzo dell'impatto ambientale operato dalla lavorazione del petrolio da parte di TUTTE la multinazionali operanti in Nigeria...

Per approfondire:http://www.globalissues.org/Geopolitics/Africa/Nigeria.asp

Da che parte sta la violenza peggiore? Dalla parte di chi ha sequestrato quattro onesti lavoratori o da quella di chi deruba, uccide, condanna alla povertà un popolo intero?

Adoro il treno

Il suo abbraccio ferroso protegge il viaggiatore fino all'ultimo momento prima dell'arrivo. La frenata è lenta, rispettosa delle paure di chi arriva in un luogo della memoria ed ha paura di non trovarlo più, impietosamente cambiato dal succedersi dei giorni. Eppure ciò accade comunque. La vecchia stazione gualcita dagli anni, con i binari immersi nella polvere e la massicciata intristita da radi ciuffi d'erba dall' aspetto malandato. Manifesti lasciati ingiallire, appesi al vetro della sala d'attesa di seconda. Quell'odore che fin da quando ero bambino mi chiedo se venga dal grasso degli scambi o da qualche parte dei vagoni o da chissà dove, ma riempie puntualmente le stazioni, specialmente d'estate. Poche cose sono rimaste intatte della stazione che avevo lasciato e che ora ritrovo sbarrata da grandi sportelli verdi, chiusi da lucchetti dorati. La piccola stazioncina mi giace davanti, monca ed incompleta, ridotta a poco più di un marciapiedi per rari, svogliati treni estivi . Comunque è ora di saltar giù dal treno e così faccio, ritrovandomi presto solo nel chiasso effimero di tutta quest'umanità di variopinti bagnanti che con me lascia ripartire il malconcio trenino. Inspiro a pieni polmoni l'aria incandescente di agosto e prendo a camminare senza pensare a dove andrò. Durante tutto il viaggio mi sono tormentato nella ricerca dei motivi che mi hanno spinto a questo lungo viaggio, senza però riuscire a trovarli. Il caldo odore del fieno appena mietuto e lasciato ad arrostire al sole, ben inquadrato in lunghe file di balle, sembra già da solo un buon motivo, tanto è il piacere che riesce a darmi al solo sentirlo. Da quanto tempo non trovavo la sensazione di assaporare il paesaggio vivendolo dal di dentro, in una lunga passeggiata a piedi. Vedere i lunghi steli d'erba selvatica che rammendano gli orli sdruciti della strada e li accostano al tono scuro della terra arata ed al verde variegato della terra incolta. Vederli danzare al ritmo lento del mio passo e piano prendere forma, divenire sempre più grandi e ricchi di minuziosi particolari, colori, odori, forme sempre varie .

giovedì 18 gennaio 2007

CAMBIAMO!

Da oggi ho deciso di alleggerire il tono di questo blog.

Rileggendomi mi è capitato di non riconoscermi...forse anche perchè dedico al blog i momenti della giornata contraddistinti dalla stanchezza, dal ritorno a casa e questo influenza il tono delle riflessioni. Questo stava diventando un blog "crepuscolare"...

..E allora CAMBIAMO!

L'altro giorno, guardando su Sky "Evviva Zapatero!", ho raccolto una serie di commenti sulla possibilità per un "comico" di fare informazione... Non guardo mai Studio aperto...proprio o non ce la faccio... ma quanti "giornalisti" che fanno grande comicità!
A proposito vi segnalo dal sito di questa autorevole testata giornalistica:

http://www.studioaperto.mediaset.it/video/popup/videopopup_27155.shtml "Anche come nonno faccio la mia figura" (il buon Silvio sceglie proprio delle gran belle camicie...)

http://www.studioaperto.mediaset.it/video/popup/videopopup_27148.shtml E se la tua infermiera fosse una pornostar? (e vi ricordo che lavoro in Ospedale anch'io...)

lunedì 15 gennaio 2007

Stanotte è successo...

Dopo tanto navigare, la prua del mio scafo ha nuovamente toccato rive degne di paziente esplorazione. Un blog da gustare come non capitava da tempo... A voi il link...

http://rapida.blog.kataweb.it/

Buona lettura

domenica 14 gennaio 2007

F. Pessoa incontra Salvador Dalì


Non sono niente.

Non sarò mai niente.

Non posso volere d'essere niente.

A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo.


Dedicato a Gala, ai sognatori, a G.B. Shaw.




sabato 13 gennaio 2007

da Il Fromboliere Entusiasta - XVII sonetto


Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio

o freccia di garofani che propagano il fuoco:

t'amo come si amano certe cose oscure,

segretamente, tra l'ombra e l'anima.


T'amo come la pianta che non fiorisce e reca

dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;

grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo

il concentrato aroma che ascese dalla terra.


T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,

t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:

così ti amo perché non so amare altrimenti


che così, in questo modo in cui non sono e non sei,

così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,

così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

Pablo Neruda

giovedì 11 gennaio 2007

La giustizia trionfa sempre.


Ancora una conferma.


Non è cambiato nulla. Nè Prima, nè Seconda, nè Repubblica...L'Italia è da sempre un'oligarchia.


E dei mandanti di questa infame strage non conosceremo mai i nomi.


I migliori auguri ai signori Lamberto Bartolucci, Franco Ferri, Zeno Tascio e Corrado Melillo...e soprattutto a chi ha materialmente massacrato tutta quella povera gente. Spero goda di buona memoria.

mercoledì 10 gennaio 2007

Uno alla volta per cortesia (appunti contro l'uso delle armi di distruzione di massa)


Belle notizie di inizio anno: gli USA hanno rapidamente appreso da Israele "nuove tecniche antiterrorismo". Pensi che un personaggio scomodo possa nascondersi in villaggio somalo? Perchè avventurarsi in lunghe operazioni militari (la popolazione locale ha già dimostrato di non gradire...)? Perchè mettere in piedi un "processo" lungo e fastidioso? E trova le prove... e poi le conferenze stampa...e le "smoking gun" che poi uno non si ricorda mai dove le ha lasciate... e poi impiccare la gente di nascosto con tutta 'sta mania dei videofonini...non sai che fatica!
La potente industria bellica ha per te quello che chiedi. Del resto un Apache o un AC 130 sono armi di estrema precisione... no? Com'è che si chiamava quel villaggio?
Dio come mi sento sicuro adesso!