venerdì 29 febbraio 2008

Riso amaro



Dal sito di La Repubblica

lunedì 25 febbraio 2008

Risiko

Il Kosovo lascia la Serbia. Lo fa col plauso di buona parte del mondo occidentale. Dello stesso Occidente che non si è mai speso perchè altre tensioni indipendentiste venissero accolte (penso a Irlanda del nord, Paesi Baschi, Catalogna, Aragona, Abkhazia e Ossezia del sud, Nagorno-Karabakh, Kurdistan e Cipro) e che adesso accetta che l'esercito turco invada l'Iraq per reprimere la ribellione curda. Come fosse una cosa normale.

L'Esercito di un paese che spara, bombarda, uccide il popolo di un paese confinante non può considerarsi una normale operazione di polizia.
E pensare che proprio le violenze sui Curdi sono state uno dei pretesti con i quali è stata giustificata l'aggressione internazionale nei confronti dell'Iraq...

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha condannato all'unanimita' gli attacchi 'criminali' contro l'ambasciata degli Stati Uniti a Belgrado e non l'ennesima invasione a danno dell'Iraq, morti e feriti inclusi.
Il diritto alla libertà ed alla autodeterminazione sono evidentemente un qualcosa di estremamente relativo (o solo comodi pretesti per tutelare i propri interessi strategico-militari)...

domenica 24 febbraio 2008

Prove tecniche di democrazia (e di guerra aerospaziale)

Voltiamo un'altra pagina di storia: Fidel Castro lascia il governo di Cuba. Ha così fine una epopea che aveva reso el libertador Fidel sempre più simile a certi ottuagenari despoti disegnati dalla penna di Garcia Marquez, proprio quelli che aveva combattuto da ragazzo, in compagnia del giovane Ernesto...

Ho sentimenti contrastanti verso una figura che riassume tanti aspetti della storia del Socialismo e che è sopravvissuto a cinquant'anni di storia moderna. Può un uomo mantenere il governo di una comunità per così tanto tempo, senza violare la libertà di scelta dei suoi concittadini, le comuni regole democratiche? Cosa lo fa diverso da un tiranno? Gli ideali?


Nel frattempo gli USA testano nuove armi del terrore. Teatro dei test questa volta è il cielo sopra le nostre teste. Il coro dei mass media canta a gran voce flautati ringraziamenti per i prodi armaioli che ancora una volta hanno salvato l'Umanità... Neanche una voce fuori dal coro. E' legittimo inviare in orbita satelliti spia riforniti di carburante tossico. Non è colpa di nessuno se poi "impazziscono" e vengono giù come biglie. Ed è ancora legittimo "provare" a farli esplodere mentre vengono giù, non si sa bene sul cielo di quali paesi. Anzi forse è il caso di ringraziare.
Certo che se questo è frutto di uno stato di democrazia... forse è il caso di far scendere questi signori dal pulpito di giudici delle democrazie altrui.

sabato 23 febbraio 2008

Cristina Donà



Una poesia che è un acquerello, un Folon, in musica

Migrazioni
da "La quinta stagione"

E volare sopra campi sconfinati puntando a sud, poi toccare con le ali le tue ali senza andare giù. Devi credere che al mondo non c'è niente di impossibile.

Se atterri nell'ombra ricorda la luce anche s'è nascosta.

Pensa leggero, come un foglio leggero, assecondando anche le curve violente. Vola leggero su di un foglio leggero, la paura appesantisce la mente. Questo lo sai. Lo sai. E tornare ad osservare le montagne che si immergono,in un attimo planare sulle cime dove nascono fiumi limpidi allenati su un percorso inesauribile.

Se resti nell'ombra rispetta la luce anche se è nascosta.

Pensa leggero, come un foglio leggero, assecondando anche le curve violente. Vola leggero su di un foglio leggero, la paura appesantisce la mente, questo lo sai, lo sai.

Se ti pèrdi ancora nei dettagli, allontanati dal tuo sentiero. La distanza spésso può aiutarti a capire ciò che serve davvero.

Pensa leggero, come un foglio leggero assecondando anche le curve violente. Vola leggero su di un foglio leggero. La paura appesantisce la mente. Torna leggero su di un foglio leggero e non voltarti indietro mai... lo sai. E volare sopra campi sconfinati puntando a sud.

sabato 16 febbraio 2008

Un amore finito?



...o solo una strategia per non cedere terreno al centro?

Vedremo presto. Sarà anche scontato ma al peggio non c'è davvero mai fine. E, dopo le elezioni, si vedrà come e con chi allearsi (come i bei vecchi "penta-partiti" di una volta...).

Peccato che questo dramma sentimentale si consumi a soli due giorni da San Valentino...

venerdì 15 febbraio 2008

Storie di ordinaria schiavitù

In tavola, in casa di ognuno di noi, arance, patate, pomodori raccolti in regime di ordinaria schiavitù.
Perchè l'Italia accetta apertamente ancora oggi il mercato abietto del caporalato. Finge di non sapere.
Nasconde i mostruosi lager di Foggia, Rosarno, Villa Literno, Pachino. Perchè è vero, esiste, solo ciò che giunge dall'altare mediatico televisivo. Non i lager accanto la statale. Non i capannelli di braccianti in piazza, in attesa del caporale di turno.

giovedì 14 febbraio 2008

Stasera David Gilmour su Cult

Stasera su Cult (ore 22.55, canale 142, piattaforma SKY) live dai mitici studi di Abbey Road (studio di registrazione di The Wall e the Dark Side...).

Buon ascolto ai fan...

mercoledì 13 febbraio 2008

La storia nelle voci



Amo la storia. Adoro cercarla, e trovarla, negli oggetti dimenticati da anni, nei graffi, nei colori stemperati dai giorni. Mi stregano i racconti degli anziani, lo sguardo sfocato, impigliato tra lunghi corridoi di ricordi, affastellati in penombra. Mi perdo nelle emozioni che il passare del tempo non cancella, nei profumi, nei sapori, nelle paure e nelle speranze.

Alessandro Portelli è un collezionista di memorie. Le cataloga con scrupolo. Le conserva, etichettandole con cura, scrupoloso custode della storia ricordata. Ed ecco che gli eventi prendono la forma viva, tremolante dei ricordi riportati dai testimoni, i quali stessi sono frammenti sopravvissuti di quegli eventi.

Nei momenti di requie mi immergo allora nella Roma del 1943-44, nella città dai toni di seppia di via Rasella e delle Fosse Ardeatine, viva nelle voci di ragazzi, bambini, oramai ingrigiti. E respiro l'orrore e la magia dei giorni che hanno dato luce alla nostra Democrazia.

Una lettura che consiglio di cuore, tanto cara al mio Ascanio Celestini, "L'ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria", Edizioni Donzelli Virgola, 2001".

sabato 9 febbraio 2008

Echoes



L'Isola Bella in febbraio, quando i primi tocchi di primavera lasciano labili impronte di colori, dolci ed ingenui, sulle bouganville.
Incastonata in una baia dagli infiniti azzurri, rimira Taormina arroccata e più su Castelmola. E l'Etna, scorbutico e gigante dinosauro.
I primi Greci giunti in Sicilia ne rimasero ammaliati e vi fondarono Naxos, poco discosto.
E' un lusso impagabile rimirarla dal belvedere di Castelmola, leggermente ebbri del grandioso vino alle mandorle dei Turrisi, mentre i primi pollini di mimosa fanno di miele il tramonto e le prime ombre.

Echi di memoria, appena distorti dal tremolio di malinconica lontananza.

Mi sento emigrante ancora oggi. Sfuggito alla mafia dei benpensanti, dei barbari baciapile che hanno conquistato, con l'inganno e le menzogne, la terra e le vite di chi la abita. Gli stessi barbari che disegnano la mafia come fosse un esercito e ne sono sacerdoti officianti da una cattedra universitaria o un ufficio di governo.

Ed è un prezzo che pago ogni giorno.

Soundtrack: Find the cost for freedom D. Crosby e G. Nash

venerdì 8 febbraio 2008

AVION TRAVEL : Dormi e sogna

La grande teatralità di Beppe Servillo, un capolavoro di musica e poesia, una regia intrigante: DA VEDERE!

giovedì 7 febbraio 2008

Vento e Silenzio



Oggi mi fa compagnia Keith Jarrett. Ascoltare Jarrett produce in me una sensazione di quiete operosa, nella quale i pensieri acquisiscono leggerezza ed agilità. Il medesimo effetto di un cielo terso in riva al mare... magari riflesso in una effimera pozza di acqua marina, che le onde dipingono a pochi metri dalla battigia e piano la spiaggia stringe a sè.

Sfogliando le foto sul PC, mi sono ritrovato a fantasticare sugli scatti di Vulcano, dove ho lavorato come guardia medica per un breve periodo.
Luogo folle, Vulcano. Zolfo, cenere, lava, salsedine se ne contendono ogni centimetro nei mesi invernali, quando un turismo frettoloso restituisce spazio ai continui litigi tra vento e silenzio.
Quando il primo cessa i reiterati tentativi di scardinare l'isola dalle fondamenta, il secondo si dilata su ogni cosa, per tempi infiniti e a stento appena incrinato da rumori ovattati, che giungono stremati da distanze impensabili.
Ricordo con tenerezza l'abitudine che avevo preso, di partire verso il molo, per tornare a casa a fine turno, al primo sentire il rombo dell'aliscafo che lasciava il porto di Lipari, a chilometri di distanza. Ricordo la risacca del mare, che tra le coperte, di notte, raggiunge anche le case più distanti dalla riva.
E, nel casino costante e sgraziato della Tiburtina, so che una parte di me è rimasta lì a respirare zolfo, cenere, silenzio e salsedine.

Soundtrack Koln Concert, K Jarrett.

martedì 5 febbraio 2008

Notturno jazz


Roma è una città assolutamente jazz.

E' poetica improvvisazione, arrangiata fantasia urbana.

Ricordo il treno che, da bambino, mi portava in questa città spaventosamente grande. Alle prime ore del mattino, attraversato mezzo Stivale, uno strano languore prendeva a spandersi in me. La vista degli acquedotti, jeratici e vetusti, era il primo segnale della città, appena fuori dai lunghi filari di vigna che correvano veloci ed ordinati fuori dal finestrino.
E poi tutti quei volti, quegli idiomi così diversi, che in provincia non era ancora così frequente vedere...
E il mirabolante traffico di una metropoli, che ha sempre trattato con irriverente confidenza anche il sonno millenario del Colosseo.
Amo questa città ancora oggi, col suo disordine, il suo essere noncurante, disinvolta e un po' balorda.

E la trovo così bella, la notte, vestita di penombre. Quel silenzio di semafori lampeggianti e bus urbani, lanciati a velocità folli.
Una città magica, in cui la notte statue e gabbiani possono chiacchierare indisturbati, improvvisando un jazz di piume, neon e travertino...

lunedì 4 febbraio 2008

Vendicari - II


Una tradizione dei miei anni in Sicilia è stata quella di trascorrere il primo giorno dell'anno a Vendicari, armato degli avanzi della focaccia ripiena, la squisita "impanata" che in casa dei miei nonni avolesi (e adesso degli zii) è la pietanza con la quale da sempre si saluta l'ultima cena dell'anno.

Da solo o con la mia ragazza, che adesso è divenuta mia moglie, seduto in riva ai pantani, al tepore del sole che a Siracusa raramente manca il Capodanno, sbocconcellavo fette di gustosa impanata, resa ancora più gustosa dalla scarpinata, anche se fredda.

E sentivo che, ancora una volta, l'anno nuovo portava con se buoni motivi per scarpinare nuove giornate. Chè del resto, nello zainetto, c'erano sempre due o tre cose buone da assaggiare, rese ancora più buone dall'amore che mia nonna prima e mia zia poi ci mettevano dentro. E c'erano gli aironi cinerini... la spiaggia, le canne, il sole, il mare di cristallo e l'aria buona di carrubbe e di deserto lontano. E, semisospesa sull'orizzonte, c'era azzurra ombra d'Africa.

Spesso mi sono sorpreso a pensar che, da morto, vorrei finire in cenere, sparso alla brezza di Vendicari. Niente lumini e fiori recisi, ma luna, stelle e gigli di mare.

sabato 2 febbraio 2008

Vendicari - I



Tra i miei posti del cuore c'è l'Oasi di Vendicari, in provincia di Siracusa.

Tessuto prezioso, trame di canneti verdi e cieli turchesi, mare di cristallo grezzo e vivo. E' un luogo magico, ombre di pirati saraceni e coloni greci nella brezza d'Oriente che l'accarezza dal mare.

Nello stesso luogo si incontrarono per secoli due miracoli. L'acqua marina che, accudita da mani sapienti, si fa nuovamente cielo e candida spuma di sale. Ed eserciti di floridi tonni, che stanchi di tanto azzurro, mediterraneo girovagare, vestono il mare di porpora e di argento le barche.

Una tonnara ed una salina in un unico luogo.

Qui, la soffice polpa dei pesci sorpresi dalla tonnara riceveva l'abbraccio salutare del sale, frutti cavati dalla stessa acqua, a conservarne a lungo il sentore di mare.

Oggi, stormi di fenicotteri rosa imbellettano le saline di cipria cangiante, in marzo ed ottobre. E taciturni aironi cinerini. E garzette pensierose.
Rapide saette i conigli selvatici e cori lenti di canne, in un paesaggio spesso ridisegnato da iracondi incendi estivi... (continua)

Soundtrack: The mystic's dream, Loreena Mc Kennitt