martedì 8 aprile 2008

Icaro


Anni ed anni di volo sospeso, faticoso e lungo, mi hanno portato qui. Alto oceano perso di blu cobalto, freddo e liquido marmo.

Non c'è più terra all'orizzonte. Crampi alle ali e gelo nel petto.

Sotto il velo opaco del mare, cupe ombre guizzano liquide. Attendono.

Un giorno chiuderò gli occhi, semisvenuto tra lo sfinimento e l'incredulo abbandono del naufrago, perdendomi nel tanto atteso, freddo, inanimato abbraccio della sabbia.
Non sarà un improvviso giglio di effimera spuma ad accogliere la fine del mio volo.

Aggrappato alla luce, pianto le unghie nel vento.

Per altri giorni e giorni, ancora.

2 commenti:

Gala ha detto...

Il tuo Icaro giungerà alla sua terra, io lo spero...
Ma so anche che, in fondo, il destino è crudele con gli uomini...

Un bacio

... ha detto...

Ricambio il bacio.

Il destino di Icaro è segnato sin dal primo battito d'ali, ma nel suo volo sfortunato sta il segreto della eternità del suo nome.