venerdì 19 gennaio 2007

Adoro il treno

Il suo abbraccio ferroso protegge il viaggiatore fino all'ultimo momento prima dell'arrivo. La frenata è lenta, rispettosa delle paure di chi arriva in un luogo della memoria ed ha paura di non trovarlo più, impietosamente cambiato dal succedersi dei giorni. Eppure ciò accade comunque. La vecchia stazione gualcita dagli anni, con i binari immersi nella polvere e la massicciata intristita da radi ciuffi d'erba dall' aspetto malandato. Manifesti lasciati ingiallire, appesi al vetro della sala d'attesa di seconda. Quell'odore che fin da quando ero bambino mi chiedo se venga dal grasso degli scambi o da qualche parte dei vagoni o da chissà dove, ma riempie puntualmente le stazioni, specialmente d'estate. Poche cose sono rimaste intatte della stazione che avevo lasciato e che ora ritrovo sbarrata da grandi sportelli verdi, chiusi da lucchetti dorati. La piccola stazioncina mi giace davanti, monca ed incompleta, ridotta a poco più di un marciapiedi per rari, svogliati treni estivi . Comunque è ora di saltar giù dal treno e così faccio, ritrovandomi presto solo nel chiasso effimero di tutta quest'umanità di variopinti bagnanti che con me lascia ripartire il malconcio trenino. Inspiro a pieni polmoni l'aria incandescente di agosto e prendo a camminare senza pensare a dove andrò. Durante tutto il viaggio mi sono tormentato nella ricerca dei motivi che mi hanno spinto a questo lungo viaggio, senza però riuscire a trovarli. Il caldo odore del fieno appena mietuto e lasciato ad arrostire al sole, ben inquadrato in lunghe file di balle, sembra già da solo un buon motivo, tanto è il piacere che riesce a darmi al solo sentirlo. Da quanto tempo non trovavo la sensazione di assaporare il paesaggio vivendolo dal di dentro, in una lunga passeggiata a piedi. Vedere i lunghi steli d'erba selvatica che rammendano gli orli sdruciti della strada e li accostano al tono scuro della terra arata ed al verde variegato della terra incolta. Vederli danzare al ritmo lento del mio passo e piano prendere forma, divenire sempre più grandi e ricchi di minuziosi particolari, colori, odori, forme sempre varie .

2 commenti:

Sciura Pina ha detto...

Splendido post-
Mi ha ricordato tanti viaggi su piccoli treni, lentissimi, a misura d'uomo, gli odori di stazioni in miniatura, lo sferragliare ipnotico e i suoni rassicuranti.
Grazie per l'emozione
Sciura Pina

... ha detto...

Grazie a te per i complimenti.