lunedì 25 febbraio 2008

Risiko

Il Kosovo lascia la Serbia. Lo fa col plauso di buona parte del mondo occidentale. Dello stesso Occidente che non si è mai speso perchè altre tensioni indipendentiste venissero accolte (penso a Irlanda del nord, Paesi Baschi, Catalogna, Aragona, Abkhazia e Ossezia del sud, Nagorno-Karabakh, Kurdistan e Cipro) e che adesso accetta che l'esercito turco invada l'Iraq per reprimere la ribellione curda. Come fosse una cosa normale.

L'Esercito di un paese che spara, bombarda, uccide il popolo di un paese confinante non può considerarsi una normale operazione di polizia.
E pensare che proprio le violenze sui Curdi sono state uno dei pretesti con i quali è stata giustificata l'aggressione internazionale nei confronti dell'Iraq...

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha condannato all'unanimita' gli attacchi 'criminali' contro l'ambasciata degli Stati Uniti a Belgrado e non l'ennesima invasione a danno dell'Iraq, morti e feriti inclusi.
Il diritto alla libertà ed alla autodeterminazione sono evidentemente un qualcosa di estremamente relativo (o solo comodi pretesti per tutelare i propri interessi strategico-militari)...

1 commento:

Gala ha detto...

Un mio amico è stato in Serbia l'anno scorso e mi ha deto che la situazione non era buona già allora. Il Kossovo ha il plauso di tutto l'occidente perchè si trova nel centro dei Balcani, zona di grande e strategica importanza. Nulla di più, nulla di meno.